CHAMPIONS. Se il CONTE non torna è tutta un’altra JUVE

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Si sente l’assenza del tecnico squalificato: senza la sua carica e i suoi suggerimenti tecnico-tattici la squadra non domina più…

(getty images)

RASSEGNA STAMPA – (G.B. Olivero) – Se Conte si fosse potuto sedere in panchina sarebbe cambiato qualcosa? La domanda è legittima perché quella vista finora non è la stessa Juve della scorsa stagione, anche se ha un numero maggiore di punti. La Juve, tranne rari casi, non domina l’avversario come faceva tempo fa: vince lo stesso ma fa più fatica. E’ innegabile che l’assenza di Conte si faccia sentire. Per quattro motivi.

1 La carica agonistica. La Juve dell’anno scorso era una furia. La fame di vittoria era evidente. Adesso non è così e il motivo non può essere solo la Champions League: tre partite in due mesi non sono sufficienti a giustificare la differenza di intensità. Con tutto il rispetto per Alessio e Carrera, bravissimi nel ruolo di supplenti, Conte è un’altra cosa: in pratica gioca anche lui e gli effetti sono evidenti.
2 I problemi tattici. Contro l’Inter, dopo aver incassato l’1-1, la Juve ha provato a vincere invece di accontentarsi di un pareggio che comunque sarebbe stato prezioso. Così si è sbilanciata esaltando le qualità in contropiede dei nerazzurri. Conte probabilmente avrebbe restituito equilibrio alla squadra, evitando che l’istinto prevalesse sulla ragione.
3 La guida. Quando sta in panchina, è come se Conte avesse un telecomando: alcuni giocatori vengono letteralmente guidati passo dopo passo, mossa dopo mossa.
4 La velocità. Ci sono partite, e quella con l’Inter è una di queste, in cui la velocità è essenziale. Non solo nelle giocate ma anche nell’adeguarsi alle disposizioni del tecnico. Conte solitamente legge bene gli incontri e li rivolta in fretta, ma dal box della tribuna è complicato: a parte i due minuti che passano dal momento in cui si attivano i collegamenti a quello in cui la squadra capisce cosa deve fare, c’è proprio la sensazione che il complicato giro di comunicazioni non riesca a trasferire completamente le indicazioni.
Per fortuna della Juve, comunque, l’esilio di Conte finirà tra un mese. Un periodo ricco di impegni difficili (Nordsjaelland, Pescara, Lazio, Chelsea, Milan, Torino, Shakhtar) in cui i bianconeri dovranno cercare di viaggiare alla velocità dell’Inter in campionato e di passare il girone di Champions per poi riabbracciare il proprio tecnico il 9 dicembre a Palermo.