SAMPDORIA. FERRARA: “La società si distingue sempre, ad avercene di dirigenze così”

Le parole del tecnico blucerchiato dopo il sesto ko consecutivo…

(getty images)

L’allenatore della Sampdoria Ciro Ferrara ha parlato in esclusiva ai microfoni di Sky Sport HD, nel post partita di Sampdoria-Atalanta.

 Ecco le sue parole:

La panchina non traballa nonostante la sesta sconfitta consecutiva

La Sampdoria in questo si distingue sempre. E’ chiaro che abbiamo necessità di punti, il momento non è facile. Bisogna lavorare sulla testa di tutto l’ambiente e dei ragazzi che sono molto giovani e magari non abituati ad affrontare questo tipo di situazioni.

Quanto incide la paura nell’approccio alla partita?

Siamo andati subito in tensione dopo lo svantaggio. Nel primo tempo non abbiamo fatto quello che siamo abituati a fare nel ritmo della partita e nelle distanze tra i reparti. Lasciavamo diversi spazi in cui i centrocampisti e gli attaccanti dell’Atalanta potevano farci del male. Verso la fine del primo tempo abbiamo cambiato atteggiamento tattico e mi è sembrato che le cose andassero decisamente meglio, abbiamo colpito una traversa e nel secondo tempo abbiamo avuto delle occasioni quantomeno per pareggiare.

E’ una Sampdoria troppo preoccupata a far gol e quindi meno organizzata in difesa?

Sì, obiettivamente rispetto all’inizio stiamo subendo dei gol che sarebbero evitabili. Quelli di oggi lo erano. A volte commettiamo degli errori e dobbiamo cercare di ritrovare compattezza. Solo contro il Milan non abbiamo subito gol. Abbiamo subito anche diversi rigori, diverse volte abbiamo finito la partita in dieci, allora gli spazi da coprire diventano maggiori e qualche sbavatura ci può essere.

Il litigio con il tifoso. Cominci a sentire la pressione della piazza?

Io mi trovo benissimo. Ad averne di società come questa! Certo, se un tifoso viene al campo e mi urla ripetutamente di dover parlare con me, non ritengo di dovergli dare una spiegazione o una risposta. Se volete la do adesso e tranquillizzo anche il tifoso. Di dare le dimissioni non se ne parla neanche. Può ritornare allo stadio o al campo di allenamento ad insultarmi ancora, ma non credo di essere tenuto a dover dare delle spiegazioni a un tifoso che fino a poco tempo prima mi aveva contestato. Tra l’altro, gli ho anche dato la mano, lui continuava, cosa devo fare? Si vede che non ci stiamo simpatici.