FIORENTINA. Marassi, dove l’aeroplanino spiccò il volo

IL CORRIERE DELLO SPORT- Prima con la maglia del Genoa poi la Samp

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Il Corriere dello Sport Stadio ripercorre il passato genoano di Montella. Infatti in quello stadio, Marassi, sognava di giocare quando ancora era un ragazzino. Lì, invece, Vincenzo Montella ha spiccato il volo: l’aeroplanino, quel simpatico modo di esultare, è nato proprio lì. Prima con la maglia del Genoa, in serie B, stagione 1995/96, quando con 21 gol in 34 partite fu secondo solo a Dario Hubner in classifica marcatori, poi con quella della Samp. Il suo cartellino era a metà tra Empoli e Genoa: alla fine, alle buste, nonostante Montella avesse detto più volte di non voler lasciare il Genoa, furono i toscani a riscattarlo. La Sampdoria versò otto miliardi e mezzo delle vecchie lire nelle casse del club di Fabrizio Corsi e lo fece debuttare in serie A. Montella, di fronte alla prospettiva di giocare nella stessa squadra di Roberto Mancini e Sinisa Mihajlovic, non ci pensò due volte. I fischi, quelli che si aspetta anche questa sera, li ha sentiti in giro per Genova, città da lui stesso definita meravigliosa, a distanza di mesi. Lui, per contro, continuava a segnare. In due stagioni e mezzo – la terza fu condizionata da un infortunio e senza i suoi gol la Samp finì in B – mise insieme 54 gol, diventando all’esordio in A con 22 gol in 28 partite il miglior debuttante italiano, secondo il classifica marcatori dietro a Filippo Inzaghi. Toccherà a lui, stasera, cercare di sfatare il tabù più indigesto della Fiorentina. Sì, perché il Genoa è la squadra che, in assoluto, i viola non riescono a battere fuori casa da più tempo. Sono passati trent’anni dall’ultima vittoria, datata 16 settembre 1982. In passato, grazie ad una tripletta di Adrian Mutu (15 febbraio 2009) i viola riuscirono a rimontare da 3-0 a 3-3: stasera si può andare oltre.

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