PREMIER. «Fischietto razzista», veleni nel calcio inglese

IL CORRIERE DELLA SERA. (Fabio Cavalera) Sotto accusa il direttore di gara di Chelsea – Manchester United che avrebbe rivolto frasi razziste nei confronti di Obi Mikel…

 (getty images)

Se è vero quello che sostiene il Chelsea l’arbitro Mark Clattenburg si sarebbe macchiato della peggiore delle infamie: il razzismo. È tutto da dimostrare che questo trentasettenne direttore di gara fra i più quotati nella patria del «bel calcio» abbia preso a male parole il centrocampista Obi Mikel ma la società del miliardario Roman Abramovich (130 milioni di sterline spese in estate per rinforzare la squadra) dopo essere stata sconfitta in casa per 3 gol a 2 dal Manchester United gli ha lanciato addosso accuse pesantissime e ha preteso l’apertura di un’inchiesta. Dopo gli episodi Suarez-Evra e Terry-Ferdinand,  questa volta ci sarebbe di mezzo un arbitro e, per giunta, nel giorno in cui allo Stamford Bridge la squadra campione d’Europa celebrava l’adesione alla campagna contro il razzismo negli stadi.  Mark Clattenburg, a onore del vero, ne ha combinate parecchie: ha espulso due giocatori del Chelsea (Ivanovic e Torres) e ha convalidato il gol della vittoria del Manchester United che era in fuorigioco. Ma, soprattutto, secondo la società avrebbe «usato un linguaggio deplorevole» con lo spagnolo Mata e in particolare con il nigeriano Mikel (atleti di casa). Da qui il reclamo. La classe arbitrale respinge le insinuazioni. Il Chelsea insiste. Se ne verrà fuori grazie alle ricetrasmittenti con le quali i direttori comunicano nel corso degli incontri. Se il signor Mark Clattenburg ha rivolto apprezzamenti razzisti a Mikel i suoi assistenti non possono non avere sentito. E sotto giuramento ora devono testimoniare.