PALERMO. “Non riuscivo più a stare fuori”. E GASPERINI torna con la clausola anti-ZAMPARINI

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il neo tecnico del Palermo incasserà 300 mila euro dal Presidente in caso di esonero anticipato…

 

RASSEGNA STAMPA – (F. Di Chiara) – Gasperini riparte così: ” Finalmente torno ad allenare”. A un’estate dal no rifilato a Zamparini, domenica Gasperini ha regalato al Palermo un sì pieno d’entusiasmo. Ma la notizia è che forse gli allenatori si sono stancati dei presidenti mangiallenatori, o quantomeno iniziano a pensare alle contromisure. Così, per l’abbinamento Zamparini-esoneri stavolta c’è un deterrente perché il contratto di Gasperini è molto articolato: base fissa di 500mila euro circa e una variabile di 300mila, cifra che il tecnico intascherà sia in caso di salvezza (con rinnovo automatico del contratto a 1,1 milioni) che di esonero anticipato. Basterà a frenare Zamparini? Chissà. Di sicuro Gasp da dodici mesi è il tecnico preferito del patron: “L’ho voluto fortemente, era libero e allora ho pensato fosse meglio approfittarne subito”. Il sorriso di Gasperini manifesta la grande voglia di ripartire: “Ho grandi motivazioni e non solo perché sono fermo da un anno, ho l’occasione di rilancio e qui ci sono le condizioni per sfatare presupposti che sembrano negativi. Manca il tipico entusiasmo che Palermo ha sempre manifestato, bisogna far scattare la scintilla. E’ la prima volta che subentro in corsa, è una scommessa ma c’è la possibilità di vincerla”. Gasperini spiega anche il no al Palermo di un anno fa: “Non c’erano le condizioni giuste, ora sì”. E poi guarda al futuro: “Possiamo aprire un ciclo. Al Genoa con Preziosi ci sono riuscito: è durato quattro anni, intendo farlo anche qui”. Gasperini versione motivatore: “Troppo scetticismo intorno alla squadra, l’organico non mi sembra così deficitario. Inutile parlare di mercato fino a gennaio, questo è un torneo in cui a parte quattro-cinque squadre c’è tanto equilibrio e basta poco per passare da una classifica buona a una preoccupante e viceversa. Voglio che i miei mettano subito alle spalle le paure anche perché abbiamo subito due trasferteIn questo momento vorrei dare delle certezze ai miei giocatori, un’identità, un’idea di gioco. Dobbiamo essere in grado di cambiare più moduli ma in questa fase intendo farlo il meno possibile: avremo tre impegni ravvicinati in 8 giorni, servono punti di riferimento precisi. La difesa a tre? Non è un dogma anche se ormai la fanno tutti e con buoni risultati: Juve, Napoli, Udinese, Parma, la Nazionale…”.