MILAN. ALLEGRI: “Sempre io in discussione. Anche da primo”

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il tecnico del Milan: “Mi criticavano pure quando ero a +4”. Ma Udine può essere l’ultima spiaggia…

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RASSEGNA STAMPA – (F. Della Valle) – Allegri preferisce vedere il bicchiere mezzo pieno: “Almeno stavolta non abbiamo preso gol, ho temuto che alla fine anche l’Anderlecht ci segnasse come è successo in campionato. Andiamo avanti a piccoli passi, ai ragazzi non ho da rimproverare nulla”. Difficile però convincere il pubblico di San Siro con uno 0-0 contro il modesto Anderlecht. Il Milan si conferma allergico alla vittoria in casa (tre partite, due sconfitte e un pareggio) e incapace di fare gol davanti al proprio pubblico. Il successo scacciacrisi non è arrivato, in compenso sono arrivati fischi per tutti. “Fanno male — ha commentato Flamini —, però adesso dobbiamo dimenticare questa gara e pensare alla prossima”. Evidentemente Allegri è riuscito a trasmettere la sua positività a tutto l’ambiente, però senza i risultati il rischio depressione resta in agguato e la panchina diventa meno solida con Udine sempre più ultima spiaggia. “Non è un momento facile — ammette l’allenatore —, c’è un grande dispendio di energie mentali. Bisogna cercare la vittoria e il gol, farsi prendere dal nervosismo fa poco bene e non bisogna nemmeno parlarne troppo. I ragazzi hanno giocato con coraggio”. Il tecnico aveva detto che era ancora presto per cambiare sistema di gioco, invece alla fine ha optato per il 4-3-2-1. Le cose però sono andate meglio nel secondo tempo, quando con l’ingresso di El Shaarawy si è tornati al vecchio 4-3-1-2. Ma non è stata una bocciatura: “Volevo solo più intensità a metà campo, nel secondo tempo abbiamo fatto meglio. Anche nelle gare precedenti non abbiamo concesso molte palle gol pulite. Non è un momento fortunato, ma non è tutto da buttare. È inutile nascondersi, ci sono tanti giocatori che non hanno mai giocato nel Milan. Il processo di crescita va fatto velocemente”. A Udine rientrerà Montolivo, uno di quei giocatori di qualità invocati spesso dall’allenatore: “Abbiamo fuori Pato, Robinho e Montolivo, tre giocatori che hanno elevate doti tecniche e potrebbero dare una mano. Domenica cercheremo di segnare a Udine. La fiducia della società nel suo allenatore però è a tempo: se i risultati non arriveranno in fretta l’ipotesi più accreditata resta quella di una soluzione interna (Tassotti) in attesa di trovare un nuovo allenatore per l’anno prossimo. Allegri si difende: “Se c’è fiducia in me? Dovete chiederlo alla società. Leggo tutti i giorni che sono sulla graticola, in ogni caso se mi manderanno via resterò sempre il tecnico che ha fatto più punti di tutti, 162. L’anno scorso ero stato messo in discussione quando ero a +4, figuriamoci ora”.