NAPOLI. HAMSIK di testa dà la svolta. FIORENTINA k.o. e primo posto

LA GAZZETTA DELLO SPORT – I viola giocano meglio nel primo tempo, ma non riescono a essere incisivi. Poi si scatena Insigne: c’è il suo zampino nei gol dello slovacco e di Dzemaili…

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RASSEGNA STAMPA – (N. Cecere) – Napoli,vittoria acciuffata per un capello, quello pettinato rigidamente all’insù da Hamsik, che riesce a sbloccare una partita fin lì nelle mani della formazione di Montella, capace di allestire una squadra manovriera e coraggiosa anche se non pericolosa in zona tiro. Eccoci allora al 10′ della ripresa. C’è una punizione dalla trequarti ben calciata dalla novità Insigne, a centro area svetta la capigliatura di Hamsik che vede poi la sfera carambolare su Borja Valero e superare il portiere Viviano. E’ l’episodio chiave, nonostante la sfida regalerà poi altre due segnature perché cambia l’inerzia di un match che per tutto il primo tempo la rinnovatissima compagine toscana aveva tenuto saldamente sotto controllo attraverso una manovra rapida ed essenziale, che mandava fuori giri il centrocampo partenopeo. Se solo i viola avessero avuto un Jovetic più ispirato al momento della rifinitura-conclusione, oppure un gigante in mezzo all’area per incidere sui cross, questa supremazia di palleggio e controllo si sarebbe certamente trasformata in un vantaggio pratico nel punteggio. Il Napoli ha fatto tre punti con due tiri in porta: il massimo col minimo sforzo. Hamsik, ancora una volta decisivo. A seconda del suo estro, e perciò spostandosi di pochi metri, Hamsik cambia i moduli tattici della squadra. Dopo il gol-svolta, il Napoli ha avuto venti minuti di completo controllo. Montella ha cercato di rilanciare psicologicamente i suoi inserendo Ljalic, ma la mossa è stata vanificata dal raddoppio colto da Dzemaili sugli sviluppi di un angolo di Insigne: corta la respinta viola, Dzemaili aggancia e dal limite calcia rasoterra, sorprendendo Viviano. La rete della bandiera è ottenuta da Jovetic (De Sanctis in ritardo) quando ormai era tardi per tentare di acciuffare un pareggio che non sarebbe di certo stato uno scippo.