NAPOLI-FIORENTINA. Un autogol manda il NAPOLI in testa ma il San Paolo è un prato di sabbia

LA REPUBBLICA – (M. Azzi) Di spettacolo nemmeno l’ombra, ma dalla polvere del San Paolo il Napoli è riuscito a portare via perlomeno i tre punti, battendo la Fiorentina (2-1) su un campo da terza categoria. Mazzarri resta in testa, a punteggio pieno…

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RASSEGNA STAMPA – (M. Azzi) Di spettacolo nemmeno l’ombra, ma dalla polvere del San Paolo il Napoli è riuscito a portare via perlomeno i tre punti, battendo la Fiorentina (2-1) su un campo da terza categoria. Mazzarri resta in testa, a punteggio pieno. Le condizioni del terreno di gioco hanno inciso e specie nel primo tempo non è stata una bella partita. Nella ripresa la situazione è cambiata in meglio per i partenopei con l’ingresso nella ripresa di Dzemaili, che invece ha dimostrato di essere indispensabile anche sulla sabbia. La manovra degli azzurri, con un punto di riferimento in mezzo al campo, è diventata se non altro più fluida e l’equilibrio in campo si è spezzato di colpo, complice un calo fisico abbastanza evidente della Fiorentina. I viola sono stati pure sfortunati, però. A sbloccare il risultato (10’ st) è stata infatti una sfortunata deviazione di Borja Valero, che ha spedito il pallone alle spalle di Viviano dopo un duello aereo con Hamsik. Più autogol dello spagnolo — è sembrato in tv — che rete dello slovacco, convinto peraltro di avere sfiorato a sua volta il pallone. Dubbio ininfluente, per i tifosi del San Paolo. Il vantaggio è stato accolto come una liberazione dai 35 mila e anche dai giocatori in campo, finalmente più a loro agio e padroni della situazione. Il Napoli della ripresa si è fatto perdonare le incertezze del primo tempo e ha trovato pure il raddoppio intorno alla mezzora, con un tiro di Dzemaili (lasciato troppo libero) dal limite dell’area. Si è invece persa un po’ per strada la Fiorentina di Montella, bella solo fino all’intervallo. Il gol con cui Jovetic ha dimezzato lo svantaggio è giunto tardi (42’) ed è servito solo al montenegrino per strappare la sufficienza e rimanere capocannoniere. Ma il campo ha penalizzato soprattutto gli attaccanti, Cavani compreso. Difficile fare più di così.