MILAN. Nella bufera ALLEGRI ci mette la faccia: “Ma serve una punta”

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il tecnico “I ragazzi hanno dato tutto quello che potevano. Ho sentito tanta diffidenza dai tifosi”. Tensione con Robinho…

(getty images)

 

RASSEGNA STAMPA – (M. Pasotto) – La partenza di Ibra da sola non può giustificare l’incapacità, per tre quarti di partita, di creare pericoli veri all’avversario. E quella di Thiago da sola non basta a giustificare le indecisioni difensive. L’anno zero di Allegri per il momento si sta rivelando anche peggiore del preventivabile. Senz’altro anche a causa della diffidenza, palpabile, da parte del suo popolo. “Ne ho percepita molta, anche quando spingevamo sull’acceleratore non c’era entusiasmo”, sottolinea Allegri. Per crearlo occorreranno tempo e risultati. Il tecnico ha chiuso nel peggiore dei modi una settimana tribolata, che ha registrato l’ennesimo crac di Pato, le parole poco affettuose di Cassano e l’attrito con Galliani intorno alla grottesca vicenda di Ze Eduardo. Il Milan è comprensibilmente nervoso. E Allegri è come in una lavatrice in centrifuga dalla quale non sa ancora se riuscirà a tirare fuori panni puliti. Soprattutto se i giocatori non lo aiutano, come ha fatto ieri Robinho. Il brasiliano calcia, sente tirare una coscia, ma per due volte dà l’okay alla panchina: “Sto bene”. Poi Allegri cambia El Shaarawy con Pazzini ma dopo 5 minuti Binho chiede il cambio: non ce la fa. Mentre lascia il campo, l’allenatore gliene dice di tutti i colori. Dopo una sola giornata il Milan è già ridotto così. Ad attendere una settimana di pausa per provare a riannodare i fili dell’anima e dei muscoli.