CALCIOMERCATO. DE ROSSI: “Io resto qui ma nessuno è incedibile”

LA REPUBBLICA – L’Inter prende Gargano. Kakà: sconto al Milan…

(getty images)

RASSEGNA STAMPA – (G. Cardone) – La tarantella, come la chiama lui, è durata troppo e non è stata neanche divertente. «Mai chiesto di andare via, mai. Io resto, qui alla Roma sto benissimo e l’ho sempre detto a tutti: al mio procuratore, ai dirigenti e a chi mi ha cercato. Posso promettere che se un giorno deciderò di lasciare questa squadra, verrò davanti ai microfoni e lo dirò. Mi prenderò le mie responsabilità com’è giusto per un uomo di trent’anni». Che poi le sue responsabilità se l’è sempre prese, Daniele De Rossi. Anche quando era più giovane. Il suo concetto è chiaro: «Io incedibile? Sono stati venduti Zidane, Ibra, Cristiano Ronaldo, figuriamoci se non posso essere messo in discussione io. Certo, se la società mi dicesse che mi deve vendere, farei le mie valutazioni. Penso al caso di Nesta: la Lazio era in un momento difficile e ha dovuto cederlo. Ma credo che la situazione economica sia molto diversa ». E il City? «E’ l’unica squadra che mi ha cercato. Concretamente e con insistenza. Anche se c’è stata tutta una tarantella intorno a questa storia: io Mancini l’ho sentito una sola volta. Ho fatto una scelta precisa cinque mesi fa e da allora non è cambiato niente».

Non è cambiato neanche l’atteggiamento del City, in realtà. Mancini non si arrende e proprio ieri – assicurano dal club inglese – è stata recapitata alla Roma l’offerta formale. Da 25 milioni di euro. La società giallorossa nega, ma in ogni caso non ha intenzione di accettarla. E lo sa anche De Rossi: «Credo che la società punti molto su di me, lo ha dimostrato con il contratto che ho firmato (da 6 milioni netti a stagione, ndr): in Italia difficilmente si faranno ancora contratti così». Resta quella domanda inquietante: se l’offerta del City arrivasse in extremis a 30-35 milioni, cosa farà la Roma? De Rossi il suo messaggio lo ha lanciato, forte e limpido: in caso di (improbabile) divorzio, la responsabilità sarebbe della società. «E quanto ai miei rapporti con Zeman, è una bugia che ci siano problemi. E’ vero che ero stato contento dell’ipotesi Montella, che considero un grande. Pensavo solo che Zeman fosse un po’ musone, ma mi sono dovuto ricredere, è una persona completamente diversa da quella che immaginavo, molto piacevole ». Ora la Roma spera di incassare qualcosa da cessioni meno eccellenti, a partire da Borriello. C’è una proposta importante, da 20 milioni, del Tottenham per Pjanic, ma il bosniaco ha già rifiutato. I londinesi si sono consolati annunciando l’acquisto dell’attaccante Adebayor.

Ma è l’Inter il club più attivo: preso Cassano, è praticamente fatta anche per Gargano del Napoli. E’ il centrocampista chiesto da Stramaccioni: arriverà in prestito oneroso (1,5 milioni) e diritto di riscatto fissato a 5. Ora Moratti vuole chiudere con il Porto per Alvaro Pereira, altro uruguaiano: parti ormai vicinissime. Piace anche il regista Biglia dell’Anderlecht.
Il Milan invece continua a lavorare su Kakà: si può fare negli ultimi giorni di mercato, con una cifra tra 12 e 15 milioni per il Real Madrid pagabili in cinque anni. Il brasiliano ha già deciso di ridursi lo stipendio da 10 a 7 milioni. Come alternativa spunta Nenè del Psg. Juve: in attesa che si abbassino i prezzi di Llorente e Dzeko, Marotta ripensa a Jovetic. La Fiorentina però vuole trattenere il suo gioiello e intanto cerca un centravanti: il progetto Berbatov è concreto. Perso anche Rolin, finito al Catania, sondaggio della Lazio per Kolo Touré, difensore centrale del City.