CALCIO. Scintille JUVE-ZEMAN. Il contrattacco di MAROTTA: “Spieghi piuttosto LECCE-PARMA 3-3”

LA GAZZETTA DELLO SPORT – L’a.d. bianconero ribatte all’allenatore della Roma: “Ci dica perché in quella gara del 2005 voltò le spalle al campo…”

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RASSEGNA STAMPA (G.B. Olivero) – Ieri Marotta ha deciso di replicare con durezza a Zeman. “Se c’è una squalifica a tempo lungo penso che un tecnico non dovrebbe allenare” aveva detto il boemo riferendosi a Conte, senza citarlo. Marotta, invece, non si fa problemi a citare Zeman: “Ritengo inopportuna, come spesso accade negli ultimi periodi, l’uscita di Zeman perché, anche se non ha chiaramente menzionato Conte, si riferiva a lui — ha detto a Sky l’a.d. della JuveZeman tra l’altro dice di non aver letto le carte. L’omessa denuncia può nascere anche dalle dichiarazioni di un singolo calciatore che non trovano riscontro in altri 24 giocatori. Questo però dipende da un codice di giustizia sportiva che, secondo tanti, ormai è obsoleto”. Marotta, poi, sottolinea un altro aspetto della vicenda facendo emergere la convinzione societaria che le esternazioni di Zeman nascano da un risentimento personale del boemo nei confronti della Juve: “Il regolamento prevede che l’allenatore possa svolgere le sue attività in settimana. Quindi trovo fuori luogo questa uscita di Zeman, che già quindici giorni fa aveva avuto modo di dire la sua sugli scudetti della Juve e oggi si esprime su un collega: un fatto ancora più grave. Quelle frasi sono proprio inconcepibili e inaccettabili. Mi auguro che anche il presidente dell’Assoallenatori prenda una posizione, perché queste situazioni non fanno altro che generare ulteriore tensione in un momento molto delicato del nostro calcio”. Ma Renzo Ulivieri, presidente dell’Assoallenatori, si tira fuori dalla mischia: “Gli allenatori sono iscritti all’albo federale e dal punto di vista del regolamento rispondono a una commissione disciplinare del Settore tecnico con la quale noi non c’entriamo nulla”. Infine Marotta riporta a galla un episodio di sette anni fa: “Aggiungo che io di Zeman ho tanti ricordi, ma ho davanti a me un’immagine chiara. Nel maggio 2005, quando era al Lecce, durante un Lecce-Parma finito 3-3 abbandonò la panchina a 10 minuti dal termine, si girò di spalle al campo, guardò la tribuna per 10 minuti fino alla fine della partita, fumandosi la sua sigaretta. Quella cosa non l’ho capita prima e non la capisco oggi. Zeman dovrebbe magari darci una risposta su questo, piuttosto che interessarsi a vicende che non gli appartengono”.