LONDRA 2012. Il patriota Federer all’ultima crociata

CORRIERE DELLA SERA – In finale con Murray insegue l’unico titolo che gli manca…

(getty images)

 

RASSEGNA STAMPA – Questi Giochi saranno ricordati come quelli in cui il tennis tornò all’Olimpiade. Grazie al fascino di Wimbledon, grazie alla cultura sportiva dei britannici, ma grazie anche allo spirito dei tennisti. Tre semifinalisti su quattro erano gli stessi dell’«altro» Wimbledon, a conferma del livello tecnico; e la finale sarà la stessa. E ieri, a conferma dell’importanza del titolo in palio, Roger Federer ha dato l’anima per se stesso e per la sua Svizzera. Teneva moltissimo a vincere l’ultimo trofeo che gli manca, appunto quello nel singolare olimpico. A Pechino aveva portato la bandiera, ma l’oro gli era sfuggito. Stavolta ha lasciato l’onore al compagno di doppio Wawrinka, e si è impegnato alla morte sul campo. Quattro ore e mezza sono un’enormità per una partita sull’erba al meglio dei tre set. L’ultimo è finito 19-17. Con l’avversario distrutto, la testa tra le mani. E Federer prima di uscire dal campo barcollava per la stanchezza. L’avversario era Juan Martin Del Potro. Che ha costretto il numero uno del mondo a restare sul centrale quattro ore e mezza. Il pubblico tifava Federer, ma alla fine ha applaudito anche lo sconfitto.