NAPOLI. DE LAURENTIIS: “Cancellare diritto sportivo. Cavani non è in vendita”

TUTTOSPORT- Il Padron del Napoli: “Sono convinto che nei prossimi tre anni assisteremo a grandi cambiamenti”

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In una lunga intervista rilasciata a Tuttosport il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha parlato della situazione del calcio italiano. “Prima i club erano associazioni sportive e non si preoccupavano dei bilanci, dal 1996 tutti hanno dovuto far quadrare i conti. Io sono entrato otto anni dopo e ce l’avevo ben radicato in testa questo principio. Per me e’ stato un vantaggio, perche’ ho seminato fin dall’inizio la mia mentalita’ imprenditoriale. Dalla serie B ad oggi siamo sempre stati virtuosi, un allenamento in vista del fair play di Platini che andra’ in vigore”Per il massimo dirigente del club campano societa’ come Inter e Milan non si stanno indebolendo “perche’ hanno fatturati superiori ai 200 milioni e con quel denaro si puo’ fare tantissimo. Stanno solo tagliando i rami secchi, eliminano le spese superflue e per la prima volta si stanno trasformando da club associativi a societa’ per azioni. Ma lo hanno fatto con 16 anni di ritardo. La crisi sta favorendo il concetto di impresa nel calcio e sono convinto che nei prossimi tre anni assisteremo a grandi cambiamenti”. chi gli ha chiesto che idea si e’ fatto del Calcio scommesse, il patron ha spiegato che “C‘e’ un modo: evitare le puntate quando la partita e’ iniziata. Poi, ho sempre pensato che Coni, Figc e Lega dovrebbero gestire un’unica grande compagnia di scommesse in Italia e dalla stessa attingere i finanziamenti di cui c’e’ bisogno per costruire gli stadi e far andare avanti tutto lo sport italiano. La Giustizia Sportiva e’ un problema arcaico. Oggi bisognerebbe rivolgersi al Codice Civile, al Diritto Privato. Va cancellato il Diritto Sportivo, dove si sono formati troppi feudi per credere che ci siano decisioni obiettive e non soggettive”. A proposito di mercato, poi, De Laurentiis ha detto che “Cavani non e’ in vendita e io non ho mai avuto contatti con la Juve, forse perche’ loro sanno che i giovani me li tengo. Pero’ se da Torino o da qualsiasi altra parte dovesse arrivare un pazzo con cento milioni in contanti.