CALCIO. Mazzarri: “Lavezzi? Pandev è altrettanto efficace”

Prima conferenza stampa stagionale di Walter Mazzarri a Dimaro, sede del ritiro del Napoli

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Prima conferenza stampa stagionale di Walter MAZZARRI a Dimaro, sede del ritiro del Napoli.

Prima conferenza dopo la vittoria della Coppa Italia. Cosa ti serve per essere competitivo ad alti livelli come l’anno scorso?

“Il Napoli è sempre stato competitivo. Credo che quando una squadra è apprezzata, con un gioco veloce, divertente, facendo un calcio propositivo, questo è già un successo. Poi certo si può sempre migliorare”.

Che gruppo hai trovato e cosa ti aspetti dal mercato?

“Per migliorarsi bisogna fare acquisti mirati, pochi ma buoni. Sono stato chiaro con la società. I tifosi vogliono vincere e hanno ragione e anche io. L’importante è essere tutti chiari”.

Oggi prime indicazioni tattiche?

“Voglio far conoscere un nuovo modulo, come meccanismi e adattamenti tattici, ed è il 3-5-1-1. Voglio quest’anno partita per partita cambiare pelle”.

Crescita?

“Zuniga per me è cresciuto tanto, è arrivato giovane, e lo considero un elemento consolidato. Ma mi aspetto miglioramenti da tutta la rosa, non bisogna accontentarsi mai. Dopo tre anni che sei in un posto vuoi stimoli forti, ed io li ho avuti e voglio che li abbiano anche i miei giocatori”.

Lavezzi è andato al PSG. Come cambia il Napoli senza di lui?

“Lavezzi è andato via per una cifra importante, ma noi l’anno scorso abbiamo fatto bene ad inserire Pandev, che con caratteristiche diverse è stato altrettanto efficace. Deve solo trovare la migliore condizione, ma per me Pandev parte titolarissimo con Hamsik e Cavani e sono convinto che dia ottime garanzie”.

Cosa ti aspetti da Insigne e Vargas?

“Ho allenato già giocatori giovani, e valorizzarli è importantissimo. Bisogna capire se questi giocatori sono pronti per una piazza come Napoli. Ma dire se sono già maturi è presto, dovrò valutarli, sono delle incognite, e tutti cercheremo di aiutarli ad inserirse. Con Insigne ho parlato, gli ho detto di stare tranquillo, ha dimostrato di essere bravo non solo per la serie A, ma per una serie A di grande livello come si chiede a Napoli. Bisogna lasciarlo più tranquillo possibile”.

C’è grande sintonia con il presidente. A parte gli acquisti ci saranno altre cessioni importanti?

“Non ho tempo di pensare al mercato. Devo pensare a lavorare. Un allenatore i giocatori importanti li vuole sempre tenere. Io già ho detto che voglio vincere sempre e cerco di indicare giocatori già pronti, con i quali si può vincere subito. Se questo non è possibile basta essere chiari, che lo si dica alla gente”.

Le parole di Quagliarella?

“Quando sono arrivato, c’erano quei problemi di cui parla Quagliarella. Io poi sono riuscito a risolverli, e con il mio lavoro ho fatto in modo di far rendere tutti. Se lui dopo quell’annata era ancora convinto di certe cose, è stato giusto che ci sia separati. Poi credo che Cavani non l’abbia fatto rimpiangere”.

Obiettivo Supercoppa imminente?

“Intanto bisogna consolidarsi in certe posizioni, poi se c’è la possibilita certo che vogliamo conquistare altri obiettivi importanti. La Supercoppa è motivo d’orgoglio, perchè mi fa riflettere sull’importanza della vittoria della Coppa Italia. Pechino sarà tappa ulteriore di un processo di crescita”.

Si attende da Inler maggiore crescita?

“Mi aspetto dopo un adattamento fisiologico che questo giocatore possa solo migliorare, lui come anche tutti gli altri”.

La storia dei giocatori già pronti è condivisa dalla società?

“Mi pare che le mie richieste siano state chiare e sono anche trapelate, qualcuna. Io ho chiesto giocatori pronti, congeniali al mio modo di giocare e al fatto che io sono il primo che vuole vincere. Poi se questo non sarà possibile farlo dovete girare la questione della società. Questo non vuol dire che mancherò d’entusiasmo se non avrò quello che ho richiesto. Ognuno si assume le proprie responsabilità”.

Vince la linea Mazzarri dell’esperienza o la linea verde della società?

“Non voglio alimentare contrasti che non ci sono. Ma in ogni caso non è la stessa cosa un giocatore da testare in serie A e uno che ha già qualche anno di Champions sulle spalle. Faccio un esempio. Bianchi era un giovane alla Reggina e fece 18 gol, Amoruso già esperto a livello internazionale non fece granchè. Quindi poi può succedere di tutto”.

Preoccupato dal calcioscommesse?

“Io sono sereno, ho dato il mio contributo molto tranquillamente ma nè io nè la squadra pensiamo a queste questioni”.

A chi secondo lei è inferiore il Napoli ora?

“Credo che le solite 3-4 squadre siano davanti sulla carta ovviamente. Poi sta a noi rendere meglio io di altre rose. La griglia è determinata dai valori tecnici”.

Donadel è recuperato?

“Donadel sta facendo bene, mi dicono che fa progressi ed è sulla via del pieno recupero. Cuadrado? dei giocatori che non sono del Napoli non amo fare valutazioni”.

Riguardo allo schema tattico nuovo come cambia anche il mercato?

“L’importante è giocar bene, e che i giocatori conoscano i codici che io gli do”.

Quest’anno c’è l’Europa League, come verrà impostata la stagione? I giovani possono avere lì la loro occasione?

“Certo, lì si può ragionare in modo diverso, cioè far si che si perdano meno punti possibile in campionato. Questo non vuol dire che snobberemo la competizione, ma ovviamente il discorso non può essere lo stesso fatto con la Champions, che si doveva fare al meglio”.

Già dalle amichevoli, tipo quella con il Bayern, si capirà qualcosa?

“Si ma non ci fisseremo sui risultati, perchè comunque sono sempre amichevoli, mirate ad arrivare al primo obiettivo, la Supercoppa, nel modo migliore, ma pur sempre amichevoli”

Il termine top player tanto abusato se non arriva cambia qualcosa negli obiettivi?

“Non credo che chi fa un mercato di top player è sprovveduto o lo fa tanto per farlo. Questo mi ripeto non vuol dire che nella nostra rosa non ci siano dei top player inespressi come lo era Cavani prima di fare 60 gol in due anni. Per arrivare il più avanti possibile bisogna aggiungere cose nuove a quanto di buono già fatto. Non cadrò nel tranello delle frasi ad effetto”.

Possiamo dire che difensore, esterno e centrocampista sono i ruoli su cui intervenire?

“Io ho detto alla società quali sono i giocatori e i ruoli in cui si può migliorare, anche se non è facile, e per questo era giusto secondo me parlare di top player”.

Britos?

“Spero innanzitutto che non gli succeda altro, sicuramente non si è visto il vero Britos e per me quest’anno è un nuovo acquisto. Fernandez è un giocatore importante, lui per esempio può giocare sia al posto di Campagnaro che al centro. ci sarà spazio per tutti”.

Il 3-5-1-1 lascia pensare che si possa acquistare qualcuno alla Pirlo?

“Se noi abbiamo preso Inler un motivo c’era, e credo che la posizione sia quella, non penso ci sia bisogno di andarlo a prendere ameno che non prendano dei mostri dal Barcellona. Poi dipenda dalle fasi”.