INTER. Il caso Sneijder, Strama: «Decide Moratti». Poi la telefonata con Wes “Stai tranquillo, rimani”

LA GAZZETTA SPORTIVA – «Per me è fondamentale, il presidente ci pensi bene a cederlo» L’olandese allarmato chiama e viene rassicurato dal tecnico…

(getty images)

«Per me Wes è fondamentale, poi nel calcio di oggi nessuno è incedibile».Queste sono le parole di Andrea Stramaccioni sul centrocampista nerazzurro Wesley Senijder, da qui esplode il putiferio e, preso da dubbi, Wes chiama Strama che si corregge: «Lui non si tocca». Si parte.
Stramaccioni, sente più responsabilità oggi o quando arrivò sul finale dello scorso campionato?
«Il periodo di maggiore emozione è stato quando mi inserii in uno spogliatoio di campioni, adesso mi sento concentrato e coinvolto, molto al centro del progetto».
Finora, tre nuovi acquisti: felice?
«Preferirei dire quattro, perché ad Handanovic, Palacio e Silvestre va aggiunto anche Guarin. Tasselli importanti, più o meno uno per ruolo».
Si parla di Paulinho e di Lucas, di Mudingayi e Destro: quanti acquisti ha ancora in mente di poter ricevere?
«Ribalto la domanda: non arriverà mai nessun giocatore che non sia funzionale e che non mi piace. L’importante è che arrivino elementi capaci di migliorare il nostro organico».
E Sneijder? Nei suoi pensieri lo ritiene incedibile?
«Lo so dove vuole arrivare con questa domanda… Non posso dire che è incedibile, fra l’altro in questo periodo è dura. Le posso certamente dire che dal punto di vista tecnico-tattico per me è fondamentale, ma dire che è incedibile sarebbe un abuso di potere, perché non sono il presidente ma l’allenatore. Detto questo, chiederei a Moratti di pensarci bene se arrivasse una proposta, com’è già successo».
Passiamo a Julio Cesar.
«C’è un rapporto forte che mi lega a Julio. L’anno scorso è stato fondamentale. Il suo valore è indiscutibile, è tra i portieri migliori al mondo. Però? Però, come ha detto Moratti, l’Inter viene prima di tutto. E il presidente ha il diritto di fare delle scelte».
E’ opinione diffusa che l’Europa League sia anche un fastidio.
«No: è sempre una competizione europea, il presidente ci tiene io ci tengo. Giocare il giovedì? Ne ho parlato anche con Guidolin, che l’anno scorso l’ha fatta: serve la gestione delle energie, e quindi una «rosa» adeguata a questo obiettivo».