CALCIO. La FIFA: dopo il caso MOROSINI sì al passaporto biologico

RASSEGNA STAMPA – LA GAZZETTA DELLO SPORT – (Fabio Licari) – Ok ai defibrillatori. È allarme perché si gioca troppo: “Più di 60 partite fanno male”…

(getty images)

 

I defibrillatori? “Una questione di vita o di morte”. Le partite? “Non più di 60 all’anno: o è a rischio la salute dei giocatori”. Allarmi lanciati addirittura dalla commissione medica Fifa che fanno sperare per un futuro più a misura d’uomo e meno ‘di doping’. Anche perché la battaglia contro i maghi della truffa chimica avrà un aiuto: il nuovo passaporto biologico “con le impronte digitali che non possono mentire”, dice il responsabile medico Fifa, Jiri Dvorak.

 

Morti sul campo. Negli ultimi 5 anni ci sono state 84 morti in campo, 24 arresti cardiaci ma, ricorda Michel D’Hooghe, presidente della commissione medica, “soltanto nel 20% dei casi c’era il defibrillatore. Ne abbiamo bisogno assoluto, per favore! La Fifa dà fondi alle federazioni: perché non li usano?”. Costano tra 600 e 1.200 dollari: niente. Gli 84 casi, comunque, sono sotto la media di morti improvvise nella popolazione. Ma, aggiunge Dvorak, “spesso il problema sono le malattie congenite: il salto di qualità si farà scoprendole in anticipo”. Parola d’ordine: prevenzione. Muamba ce l’ha fatta, Morosini purtroppo no”.
Troppe partite. Se la percentuale di tragedie è bassa, il problema comune sono gli infortuni e i guai fisici per i giocatori durante e dopo la carriera. D’Hooghe: “Tutti i medici sono d’accordo. Oltre 60 partite all’anno il giocatore rischia seri problemi alle cartilagini, per il sovraccarico, e quando smette l’osteoartrosi: purtroppo le necessità mediche si scontrano con il business e spesso perdono”. E qui le responsabilità, Blatter compreso, sono politiche. Si va verso test antidoping anche per i fischietti.

Passaporto biologico. Nei piani Fifa ci sono esami specifici prima dei grandi tornei per evitare casi Muamba, e soprattutto un passaporto biologico che dal 2013, Confederations Cup, tracci il profilo di ogni giocatore controllando il sangue, l’urina per gli steroidi e le impronte digitali “perché se la loro immagine cambia c’è il sospetto di manipolazioni”. Sarebbe la svolta. Oggi conclusioni al Congresso, aperto formalmente ieri con Sepp Blatter che dice: “La riforma Fifa non sarà una rivoluzione”. Molti i temi in ballo: 1 – i Paesi Fifa diventano 209 entra il Sud Sudan; 2 – diventa ufficiale l’assicurazione per i convocati in tutte le partite ufficiali delle nazionali Mondiale, Europeo, Olimpiadi, qualificazioni e amichevoli del calendario; 3 – spinta verso arbitri definitivamente professionisti uno degli obiettivi storici di Blatter; 4 – risultati della Task Force Fifa per la riforma del Comitato Etico dopo gli ultimi scandali; 5 – proposte di modifica per l’elezione del presidente Fifa meno di 72 anni e massimo 2 mandati, cioè 8 anni che però saranno approvate, in caso, solo tra un anno; 6 – approvazione del bilancio; 7 – aumento del fondo per i club per i convocati al Mondiale. E il solito Blatter show.