MILAN. SEEDORF: “C’è percezione della corruzione nel calcio, ma mancano le prove”

(Getty images)

Uno dei personaggi del nostro calcio che per il carisma e la personalità che è in grado di esercitare riscuote interesse anche da parte di chi non è amante dello sport è certamente Clarence Seedorf, campione in campo e fuori che nel corso della sua carriera ha totalizzato tantissimi trofei, ma che non disdegna anche di poter parlare di argomenti importanti che non riguardano direttamente il suo lavoro. Proprio per questo motivo l’olandese, che è ancora in attesa di decidere la sua permanenza in rossonero in vista della scadenza di contratto prevista a giugno, è stato invitato alla trasmissione in onda su La 7 “Otto e mezzo” in cui ha avuto modo di parlare di diversi temi, tra cui il calcio scommesse, che da qualche mese è tornato a investire il calcio italiano e di cui si attendono nelle prossime settimane le sanzioni per giocatori e club coinvolti.

E’ quindi particolarmente desolante che ancora oggi in un calcio milionario e ricco di interessi ci possano essere giocatori corrotti, ma fa particolare sensazione l’ammissione di Seedorf in merito al clima respirato stando a contatto con i colleghi: “La percezione della corruzione c’è, ma io non ho prove, quindi posso parlare solo dei comportamenti visibili che si vedono allo stadio, durante le partite e intorno alle partite. “C’è un modo di agire in un mondo che è molto vecchio,  sono abitudini che vanno cambiate, alcuni paesi sono riusciti a farlo, altri come l’Italia no”. Proprio per questo Clarence ha già in mente alcune azioni che potrebbero portare a migliorare la situazione che non è certamente da sottovalutare: Il comportamento inizia dagli stadi,  e in Italia su questo fronte non si fa niente, l’episodio di Genova di quest’anno è stato un gran peccato. L’Italia deve rinnovare i suoi stadi perché se devo stare dietro una gabbia, mi tratti da animale e quindi io mi comporto da animale. Cominciamo a togliere le barriere dagli stadi e vedremo che il comportamento delle persone cambierà, perché chi ospita le persone deve creare condizioni tali affinché queste si comportino da civili. E chi si comporta male deve pagare”. 

Ilaria Macchi