LA GAZZETTA DELLO SPORT. Pato:«Stagione finita. E poi sarà ancora punto e a capo»

LA GAZZETTA DELLO SPORT. Pato:«Stagione finita. E poi sarà ancora punto e a capo»

A Barcellona, il 14° infortunio da gennaio 2010. Lo staff medico del Milan: «Senza soluzione»

(Getty Images)

«Mi prendo le mie responsabilità, anche se non so quali siano. Non ho risolto in tre settimane quello che non si riesce a risolvere da più di due anni. Pato è stato dichiarato clinicamente guarito tredici volte, ma è evidente che guarito non è.». Con queste parole,  Jean Pierre MEERSSEMAN sembra quasi arrendersi di fronte agli indecifrabili guai fisici di Alexandre PATO, la cui stagione è finita prima di cominciare. «E’ chiaro che la sua stagione è finita, e soprattutto quando sarà guarito ancora una volta saremo punto e a capo. Chi si prenderà la responsabilità di rimandarlo in campo? Come risolveremo definitivamente il problema della sua fragilità muscolare? E’ stato ovunque, dalla Germania all’America, stuoli di medici e terapisti lo hanno visto e curato. Non so più a che santo votarmi, ho chiesto alla mia consigliera spirituale di pregare per lui». Qualcuno pensa che sia legata all’intervento al braccio subito da Pato quand’era bambino: aveva un tumore, si salvò, ma l’operazione avrebbe creato squilibri posturali su tutto il corpo. Meersseman scuote la testa: «Ricevo decine di mail con analisi e suggerimenti. Io non so più cosa pensare». Nello spogliatoio non si sono limitati a cercare di tirargli su il morale. La convocazione di Pato e la decisione di utilizzarlo non sarebbero piaciute ad alcuni giocatori, che le hanno ritenute inutilmente rischiose. Si sarebbero aspettati una maggiore fermezza da Allegri, che avrebbe dovuto opporsi all’idea, ventilata dopo le visite dello specialista americano, di mandare subito Pato in campo.