MORTE BOVOLENTA. Cardiologi concordi: aritmia o infarto

MORTE BOVOLENTA. Cardiologi concordi: aritmia o infarto

Gli esperti sono sicuri che una di queste due sia la causa della morte del centrale azzurro

 

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Aritmia improvvisa o infarto. Queste le principali ipotesi dei medici per spiegare la morte di Vigor Bovolenta. Secondo il cardiologo Antonio Rebuzzi dell’università Cattolica, «ammesso che il decesso sia legato effettivamente ad un problema cardiaco, come dai primi accertamenti effettuati all’ospedale di Macerata, sono due le ipotesi che si possono avanzare: una forma di aritmia nata da una infiammazione del miocardio (miocardite); oppure un episodio ischemico, un infarto; ma quest’ultimo lo ritengo meno probabile». Anche Sergio Cameli, responsabile sanitario della federazione italiana di Pallavolo concorda sulle due ipotesi, come riporta l’Ansa: «Un’aritmia maligna (fibrillazione con arresto cardiaco) o infarto lo verificherà l’autopsia, ma un atleta del calibro di Bovolenta che è stato olimpico e ha giocato fino allo scorso anno in serie A è più che controllato dal punto di vista medico. In Italia – aggiunge – i controlli ci sono perchè esiste una legge rigorosa che li norma come in nessun paese al mondo; inoltre, esistono protocolli cardiologici redatti dalle società di cardiologia dello sport e cliniche che hanno messo a punto linee guida di comportamento con le modalità con cui affrontare le problematiche in caso in cui emergessero anomalie nell’atleta. Se ci sono sospetti clinici i controlli ad esempio vengono fatti più ravvicinati ogni 3-6 mesi. Grazie alla legge – prosegue Cameli – la mortalità improvvisa si è ridotta drasticamente anche se non è possibile annullarla. Esiste infatti una quota di imprevedibilità non sempre legata all’intensità dello sforzo sportivo».