GAZZETTA DELLO SPORT. Ibra più più Fa gol in serie: e 5! E’ meglio di Messi

GAZZETTA DELLO SPORT. Ibra più più Fa gol in serie: e 5! E’ meglio di Messi

In Champions Leo si è fermato a 4. Per Zlatan prima rete con un’italiana in una sfida a eliminazione diretta

(getty images)

Prima del rigore Titì Henry ha provato a farlo innervosire. Mentre Ibra aspettava di calciare, il francese è andato da Szczesny e ci ha confabulato a lungo, dicendogli presumibilmente dove Zlatan avrebbe tirato. Risultato? Gol, seguito da una sonora e plateale cazziata di Thierry al suo portiere, reo di non esserci arrivato nonostante il tuffo fosse dalla parte giusta. Insomma: la dritta era corretta, ma Henry dovrebbe sapere che ci vuole altro per far perdere la testa a uno come Ibra. Volendo, basta anche meno. Forse era sufficiente minacciare Nocerino.
 L’esultanza di Zlatan è di quelle che restano impresse. Perché di urlacci così intensi e prolungati in carriera non ne ha esibiti molti, e allora vuol dire che quel gol è qualcosa di più importante del solito.  Quel rigore sembra ricondursi perfettamente nei binari giusti, perché per il momento Ibra in questa coppa sta facendo il gran signore. Magari il trucco è semplicemente auto-sgravarsi dalle pressioni esterne. Che sono tantissime. Uno Zlatan psicologo di se stesso sarebbe una delle ultime cose a cui si è portati a pensare. Ma c’è quella frase, pronunciata prima dell’Arsenal: «La Champions non deve diventare un’ossessione. Se arriva bene, altrimenti va bene uguale». Dicono che quando inizia a sentire troppo le partite, Ibra spesso faccia cilecca. Che il trucco sia semplicemente non pensarci? Che sia la rabbia di essere diventato un giocatore forzatamente part-time? In campo il mercoledì e non il fine settimana. Strana situazione.
 Ieri la Corte di giustizia federale ha rinviato a giovedì prossimo la decisione sul ricorso del Milan contro le tre giornate di squalifica. Significa che il verdetto, nel bene o nel male, arriverà a ridosso proprio della partita con la Juve. Anche qui, altra tensione che si accumula. Ma intanto c’è una Champions che, a meno di disfatte epocali, proseguirà. Zlatan in carriera è arrivato a quota 29 gol in 87 partite. Medie lontane da quelle scintillanti in campionato, eppure il vento sta cambiando. E forse il Milan sta riuscendo nell’impresa di dare un senso alla vita europea del suo uomo simbolo. Di quei 29 gol, 9 sono stati segnati in maglia rossonera. In 13 partite. Eccola, la vera media gol di Ibra. Quattro fatti l’anno scorso e 5 in questa stagione. Un numero che racchiude un significato particolare perché Zlatan li ha realizzati in 5 gare consecutive da lui giocate. Meglio anche di Messi: il pluri Pallone d’oro si è fermato a quattro.
Eccolo, il vento che cambia, accompagnato da tanti altri buoni indizi. Ad esempio: in questa Champions la sua media voto è 7,10. Siamo a livelli siderali. Oppure, la media gol: uno ogni 122 minuti, di poco peggiore rispetto a quella da extraterrestre in campionato (uno ogni 105). Con il Barcellona era stata di una rete ogni 190′, con l’Ajax ogni 241, con l’Inter 305 e con la Juve 510. Sì, potrebbe davvero essere la sua Champions. Ma che non diventi un’ossessione, per carità