GAZZETTA DELLO SPORT. Triplo oro, Messi alla Diego E’ ancora il numero 1 per la 3a volta di fila

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Se c’è una cosa che stupisce di questo Pallone d’oro, è che Messi abbia soltanto il 50% dei voti (47,88) invece del 100%: qualche c.t. e qualche capitano, un giorno, spiegheranno come hanno fatto a non inserirlo neanche tra i primi tre (è successo). Leo Messi è lassù nell’olimpo dei grandissimi: non dice una cosa interessante manco a pagarlo, ma Alex Ferguson, uno che li ha visti tutti, lo inserisce nella categoria di «Pelé, Maradona, Di Stefano e Cruijff». Per Guardiola può superarli. E anche Michel Platini, che prima di ieri aveva il record solitario di tre primi posti consecutivi, s’inchina. Alla Platini, naturalmente: «Ha strameritato. Non doveva prenderlo l’anno scorso, ma questo sì. Oggi tutti ringraziano la squadra, ai miei tempi la squadra ringraziava me. Ma niente paragoni: sarebbe come confrontare Celentano, i Beatles ed Edith Piaf». Vince Messi davanti a Cristiano Ronaldo (21,60%) e Xavi (9,23%), quindi Iniesta e Rooney. Vince il Barcellona.
Frecciate a Mou Meglio che Messi faccia parlare soltanto il pallone: tanto c’è il suo tecnico, Pep Guardiola, che ormai per dialettica s’avvicina a Mourinho. Al quale lancia un messaggio «cifrato» dopo l’elezione a miglior tecnico (davanti a Ferguson e al gran rivale): «Vorrei dividere il premio con il “signor” Mourinho, Ferguson e tutti gli allenatori».
«Non più perfetti» Che il Barcellona vinca tutto, e poi sia a -5 dal Real nella Liga, significa per Guardiola una cosa: «Che ci sono squadre forti e che, dopo aver vinto tanto, possiamo aver perso un po’ della perfezione e rischiamo il pari o la sconfitta. Comunque non ci sono segreti nel calcio: se il Real è davanti è perché è stato molto migl…, no, è stato migliore. Ora dipende da noi»