JUVENTUS. MATRI trascina i bianconeri: «L’anno scorso non avremmo vinto»

JUVENTUS. MATRI trascina i bianconeri: «L’anno scorso non avremmo vinto»

Matri si gode il gol e il successo: «Segnali importanti» Vucinic: «Ho giocato sottotono, ma bastano i 3 punti»

(getty images)

Gode Matri. Per il gol, per i tre punti e perché finalmente può togliersi dalla testa «il palo preso contro il Parma a tu per tu con il portiere. Ci ho pensato parecchio in questa settimana, così come ho pensato al gol che mi avevano ingiustamente annullato. Ma va bene lo stesso, fa parte del mestiere». Era l’esordio ufficiale nel nuovo stadio, e un cacciatore di gol ci tiene a certe cose, eccome. «Intanto, però, mi gusto questa vittoria, tre punti che pesano, l’anno scorso certe partite non le portavamo a casa». Juventus in testa alla classifica, dove c’è pure il Cagliari. «Faccio complimenti sinceri ai miei ex compagni — continua Matri —. Per quanto ci riguarda significa poco, siamo solo alla seconda di campionato, c’è da lavorare. Sono sicuramente segnali importanti, ma la strada è lunga, parecchio lunga. Pensiamo a mercoledì, a una gara alla volta». Ieri ha giocato la prima partita ufficiale al fianco di Vucinic, come si ricorda su ‘La Gazzetta dello Sport’, «e direi che è andata abbastanza bene. Si può sempre dare di più, dobbiamo sicuramente perfezionare l’intesa, ma è da poco che giochiamo insieme io e Mirko. Bisogna crescere a livello di meccanismi, tra di noi e nei movimenti con la squadra. In ogni modo, là davanti siamo in tanti, e tutti molto bravi». «Abbiamo centrocampisti di grande qualità — conclude Matri —, e durante le partite può essere utile alla squadra rifiatare un po’. Detto questo, credo che il modo di giocare del mister sia un altro».
I segnali di Vucinic – L’ordine di Conte resta chiaro: piedi per terra. Li tiene anche Vucinic, che però non è d’accordo «sul fatto che le milanesi e il Napoli siano superiori alla Juve. Certo, noi dobbiamo dimostrare ancora molto, ma siamo un’ottima squadra. Oggi non si è giocato benissimo, le grandi devono però saper vincere anche in giornate non proprio brillanti. E poi, secondo me, è un bel segnale aver dimostrato di saper soffrire quando serve. La classifica? Dà stimoli, entusiasmo e sicurezza. Basta comunque perdere una gara per rimettere ogni cosa in discussione. Dunque, pensiamo a lavorare duro, a testa bassa».