INTER. Zanetti: “In passato sono stato vicino a Barcellona e Real Madrid”

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Intervenuto a Sky Sport 24 nel giorno del suo 38esimo compleanno, il capitano dell’Inter Javier Zanetti ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Ormai mi sento molto italiano, ho ringraziato e ringrazio sempre il vostro paese perchè da quando sono arrivato mi avete accolto con le braccia aperte e uno straniero non lo dimentica. Il momento più importante? Sono tanti, ci sono stati anche momenti di difficoltà ma ho sempre creduto nella famiglia Inter, nei tifosi. Negli ultimi anni abbiamo avuto successi meritati e speriamo di continuare. Non dimentico la Coppa Uefa vinta a Parigi nella quale ho avuto la fortuna di fare un gol e la notte splendida di Madrid. Ho avuto il privilegio come capitano di poter sollevare il trofeo e rimarrà nel mio cuore per sempre. Vedere la gioia di tutti i tifosi interisti nella notte di Madrid è stata una cosa speciale. Essere nella storia dell’Inter mi fa piacere e mi rende orgoglioso. Ho deciso di fare tutta la carriera nell’Inter e arrivare a questi livelli è qualcosa di speciale. Ho conosciuto Bergomi, quando arrivai ero un bambino. Facchetti è stato un punto di riferimento e mi porterò sempre dentro i suoi consigli. Per me è un privilegio essere il capitano di questa grande società e spero di continuare ad essere all’altezza di questi colori. Cosa mi auguro per l’Inter? Di continuare a vincere, di essere protagonisti. In tutti questi anni la società ha fatto il possibile per mettere a disposizione una squadra molto competitiva e capace di vincere tutto. Lo abbiamo già dimostrato ma non ci possiamo fermare. La concorrenza è tosta e vuole vincere come noi, ma siamo pronti per traguardi importanti. Il futuro di Eto’o e Sneijder? Per quello che ho letto e sento, questo è il mercato. Credo che la società deciderà e stiamo parlando di due grandi giocatori che in questi anni ci hanno dato tantissimo. Bisogna vedere le intenzioni loro e della società. Sono certo che la società, come in tutti questi anni, farà di sicuro uno sforzo grande per rendere questa squadra competitiva. Tevez? E’ un grande attaccante e lo ha dimostrato ovunque. Bisogna aspettare e vedere le intenzioni della società e poi decidere cosa si farà. Lo scudetto del 2006? Io sinceramente a certi discorsi non posso credere. Noi andiamo sulla nostra strada, che ci ha portato ad essere diversi da tutti gli altri. Chi temo in questa stagione? Credo che a livello italiano il Milan, la Juve, il Napoli e le due romane saranno sempre lì. Sarà un campionato molto competitivo e molto equilibrato. A livello europeo sia il Barcellona che il Real Madrid. Ci sarà da lottare parecchio. Il campione più forte col quale abbia giocato? Ho avuto il privilegio di giocare con quattro grandissimi attaccanti. Devo ringraziare il calcio che mi ha dato l’opportunità di giocare con Ronaldo, Eto’o, Vieri e Ibrahimovic. Come festeggerò? Con la famiglia. Sono gli ultimi giorni di vacanza prima di tornare al lavoro. Festeggeremo tutti insieme. Ho avuto la possibilità di poter andare in grandi club, sono stato molto vicino a Barcellona e Real Madrid, ma la mia intenzione è stata sempre di rimanere qui. Ho sempre creduto che prima o poi il nostro momento sarebbe arrivato e il tempo mi ha dato ragione. La Coppa America? L’Argentina deve lavorare e credere nei talnti che ha. Purtroppo la Coppa America era un obiettivo importante per tutti noi, siamo usciti ai rigori senza meritare di perdere. Adesso è passata e bisogna pensare al futuro. Maradona e Messi? Credo che Diego sia stato unico, però quello che sta facendo Messi in tutti questi anni è a quel livello lì. Se continuerà a giocare com sta facendo nel Barcellona e in nazionale, in questo momento è il più forte al mondo. Segno poco? Ne ho fatti pochi ma buoni. Il gol nella finale a Parigi contro la Lazio è quello a cui sono più affezionato, era il mio primo trofeo europeo. Il rapporto con Gasperini? E’ iniziato molto bene. Parliamo di un allenatore intelligente e con idee molto chiare. Ci vorrà del tempo per acquisire tutto ciò che il mister ci chiede, la squadra lo segue e la cosa più importante è quella”.