SCIOPERO. Beretta: “A queste condizioni non firmiamo”

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Questa la posizione del presidente della Lega A, Maurizio Beretta, sul contratto collettivo: “A queste condizioni non firmeremo mai. D’altra parte non si vede perchè, con Tommasi, dobbiamo sottostare a una minaccia che non abbiamo accettato con Campana. I margini per un accordo però ci sono, basta venirsi incontro”.

Beretta è poi intervenuto a Sky: “Siamo molto preoccupati per la scelta dei tempi. Io sono assolutamente convinto che con pochissimo lavoro si può arrivare ad un accordo utile per le parti. Non conosco i contratti firmati per adesione, oggettivamente l’Assocalciatori non può chiedere di firmarci un testo che hanno sottoscritto senza il nostro consenso. In quel testo ci sono tantissime cose buone, servono alcune integrazioni e alcune correzioni. E’ un lavoro che chiede non più del 10% del tempo. Ho chiesto un incontro con i vertici dell’Aic e l’idea di minacciare l’idea di rinviare il campionato lo trovo sorprendente. Sono convinto che ci siano tutte le condizioni. Serve buona volontà da entrambe le parti. Quello dei fuori rosa è uno dei due-tre temi rimasti sul tappeto. Noi non vogliamo parlare di fuori rosa e allenamento separati. Bisogna riconoscere però alle componenti tecniche un po’ di libertà nell’organizzare allenamenti, come avviene in tutti gli ambiti, nella responsabilità di chi porta la titolarità del lavoro, nell’organizzarlo. Siccome non vogliamo fare discriminazioni, il concetto dei fuori rosa per noi non esiste. Vogliamo flessibilità nelle mani di chi è in grado di decidere, cosa che per altro avviene in molte società senza alcun contenzioso. Non è nell’accordo colletivo, stiamo cercando di capire come individuare in futuro delle soluzioni ma non è il problema sul quale abbiamo trovato delle rotture. Stiamo discutendo di cose molto più piccole. La responsabilità di chi organizza (l’allenatore) il lavoro; i termini di pagamento (15-20 giorni) rispetto alla scadenza del mese. Il contenuto dei problemi è molto più modesto e limitato, per questo continuo ad essere convinto che basta poco lavoro di qualità e un po’ di buona volontà per trovare l’accordo. Ci sono i tempi e le condizioni per farlo. Questo è il quadro reale della situazione. La firma si mette su un documento condiviso, quello che non possiamo accettare è che l’Assocalciatori dica di aver firmato un contratto che noi dobbiamo accettare passivamente. Si fa un contratto condiviso e lo si firma contestualmente. Le firme unilaterali mi sfuggono. Questo serve solo a creare conflitto e noi non lo vogliamo. Aggiungere tensione a tensione non ha alcun senso. Basta fare l’ultimo miglio. Con uno o due incontri saremo in grado di definire un accordo nuovo positivo, per tutti. Ho chiesto a Tommasi di incontrarci la settimana dopo i calendari e rinnovo l’invito. Penso che anche il presidente della Federcalcio Abete non abbia evidentemente nessuna intenzione di guardare passivamente a questa minaccia di sciopero. Stiamo facendo una tempesta in una tazza di tè, basta volontà e ci sono tutte le condizioni per trovare un accordo. Non ho la palla di vetro, ma se guardiamo le cose con logica, non ci sono motivi per non arrivare ad una firma di un accordo condiviso nei tempi utili. Il nostro meccanismo è molto lineare, lo dico con serenità. Abbiamo fatto un lavoro, lo abbiamo portato in Assemblea e questa ha condiviso l’idea di correggere e integrare. Abbiamo alcune indicazioni, possiamo trovare un terreno di incontro e basta sedersi ad un tavolo. In termini personali non esiste alcun problema con Tommasi, ma se la sua posizione rimane quella tutto diventa molto difficile. Onestamente non credo che sia nell’interesse di nessuno”.