JUVENTUS CHIELLINI: “Col Milan vogliamo vincere, è una gara speciale”

JUVENTUS CHIELLINI – Ecco l’intervista di Giorgio Chiellini a Sky in vista del match di sabato contro il Milan:

Giorgio, cominciamo da quello che ci sarà sabato: una partita contro la prima in classifica, dopo quella partita col Bologna. Forse è una fortuna che arrivi una squadra come il Milan in questo momento…
“Sicuramente è una partita un po’ diversa da quelle che sono state le ultime due. Affrontiamo la prima in classifica, sicuramente la favorita insieme all’Inter, che secondo me è ancora un gradino sotto per lo scudetto. Insomma, gli stimoli non possono mancare e non sarebbero mancati neanche con partite, però sicuramente questa è una sfida speciale”.

Una sfida speciale ed è una sfida che cade in un momento molto difficile, forse il peggiore della stagione, perchè quando sono arrivate altre sconfitte c’era l’emergenza infortuni, queste qui invece sono arrivate in un momento in cui sembravate usciti dal tunnel…
“Sì, sicuramente è un momento molto delicato, perchè pensavamo di essere venuti fuori dal periodo difficile che abbiamo attraversato a gennaio. Eravamo davvero convinti di poter tornare a recuperare il cammino perduto, invece, purtroppo, siamo ricaduti in una serie di errori. Solo insieme ne possiamo uscire e queste difficoltà devono stimolare ancora di più questo spirito di abnegazione e di gruppo che ci serve”.

In questi casi casi, quando c’è una partita del genere, si sa che non si deve sbagliare. Conta molto l’esperienza. Ci sono molti giocatori come te, come Buffon, lo stesso Del Piero che ne hanno vissute tante, a tanti livelli. Poi ci sono altri giocatori che questo tipo di esperienza non ce l’hanno. Quanto è importante per loro psicologicamente il vostro apporto?
“Sicuramente è importante per dare tranquillità e sicurezza, perchè comunque i periodi difficili fanno parte del calcio e ciclicamente vengono sempre. Questo lo è ancora di più magari, perchè capita dopo una stagione che speravamo tutti potesse essere quella del riscatto, dopo l’anno scorso. E quindi in un clima in cui magari già un po’ di delusione era stata acculumata. Sono convinto che sia io che i miei compagni sabato riusciremo a tirar fuori qualcosa in più rispetto al nostro standard”.

Tutti voi, quando si fa un paragone con l’anno scorso, dite: ‘Non è come l’anno scorso’. Da dove nasce questa convinzione?
“Credo dall’interno, dall’interno dello spogliatoio, del campo, del gruppo inteso come tutto insomma. La convinzione nasce principalmente da lì. Poi magari a livello di numeri credo che siamo sulla falsariga, però questa convinzione dentro ci rimane”.

Si è detto spesso quest’anno che la Juventus ha sofferto con le piccole e ha fatto bene con le grandi. La partita dell’andata, rispetto a questa, può essere giocata allo stesso modo o è una situazione diversa?
“Già cambieranno sicuramente degli interpreti, perchè forzatamente a centrocampo e davanti ci saranno delle differenze, però in linea di massima la partita sarà quella. Noi siamo una squadra che può vincere con tutti, ma purtroppo può anche perdere con tutti. lo abbiamo dimostrato durante l’anno sia in positivo che in negativo. Secondo me con la voglia di fare, l’umiltà, la concentrazione, possiamo sicuramente fare molto bene”.

Il presidente Moratti ha detto che si turerà un po’ il naso e farà il tifo per la Juventus…
“E va bene, è normale. Loro comunque stanno rincorrendo, quindi sperano in un passo falso del Milan, non possono contare solo su se stessi. Noi cercheremo di fare un favore all’Inter se questo vuol dire vincere la partita. Per noi è importante riprendere a fare punti e riprendere un po’ quella fiducia e quell’entusiasmo che domenica dopo la partita avevo detto che c’era un po’ mancata”.

La classifica quando ricomincerete a guardarla?
“Credo che uno le debba vedere nelle ultime cinque partite. Ora non ha senso per noi, soprattutto dopo queste due sconfitte”.

Crederci ancora?
“Sì, è inutile far proclami ora, bisogna fare partita dopo partita, però, insomma, l’ho detto: non dobbiamo porci obiettivi, nè in alto, nè in basso”.