CALCIOSCOMMESSE. Avv. Stagliano: «Lazio-Genoa partita particolare, ma Mauri chiarirà la sua posizione»

CALCIOSCOMMESSE. Avv. Stagliano: «Lazio-Genoa partita particolare, ma Mauri chiarirà la sua posizione»

L’avvvocato Mario Stagliano è intervenuto sulla vicenda del calcioscommesse

(getty images)

Con le prossime audizioni ormai alle porte, la vicenda del calcioscommesse sta entrando nel vivo e sta sempre più includendo squadre e giocatori di serie A. Per fare chiarezza sulla situazione, Tele Radio Stereo ha intervistato il noto avvocato Mario Stagliano. C’è preoccupazione per questa situazione che sembra poter coinvolgere anche grandi club, soprattutto dopo le dichiarazioni di ieri sera di Mentana, che ha annunciato nuovi arresti illustri: «Intorno al 10-15 marzo di paventò che fossero in itinere alcune richieste di custodia cautelare o arresti domiciliari su cui il GIP si sarebbe dovuto pronunciare: si parlava di 7-8 tesserati che sarebbero stati toccati dalle richieste della Procura di Cremona. Per quel che riguarda la Giustizia Sportiva, si va avanti celerissimamente su alcuni aspetti, ma non è ancora scoppiato Napoli».

A Bari e Napoli si parla anche di riciclaggio di denaro sporco e di intere divisioni del calcio minore ostaggio di Camorra e ‘Ndrangheta, lei ne sa qualcosa? «Si sospettava che alcune società fossero state messe su per riciclare denaro sporco, ma ancora non sappiamo nulla. La Procura Federale sta convocando tutti i tesserati che risultano in qualche modo coinvolti, anche marginalmente, dalle indagini penali della Procura di Cremona. Uno alla volta li chiamerà tutti e non c’è da meravigliarsi: Mauri viene chiamato perché qualcuno ha fatto il suo nome, ma questo non vuol dire che necessariamente ci sia una sua responsabilità sportiva o penale. E’ un po’ meno evidente la convocazione di Brocchi, anche se pure il suo nome in qualche modo cirvolava, ma ribadisco, il fatto che un nome circoli significa solo che qualcuno lo ha fatto. Può essere stato un giornalista come un millantatore, ma la Procura ti deve chiamare per ascoltarti. Certo lo scenario è preoccupante, perché l’inscrizione sul registro degli indagati è un atto a garanzia della persona verco sui si indaga, ma se poi si scopre qualche riscontro la situazione diventa oggettivamente molto più preoccupante e per la Giustizia Sportiva due chiamate in correità hanno sempre costituito una prova. Vorrei ricordare che Manfredini in primo grado venne condannato. Quali siano i fatti non lo so, ma certo è che questa partita, visto che di Lazio-Genoa stiamo parlando e visto che era una partita chiacchierata dallo stesso giorno in cui è stata giocata, sembrava un po’ particolare».

Una partita strana quella dell’Olimpico, tanto che sembra strano possa essere stata combinata: «Si uno pensa che si possa fare meglio. E’ chiaro che il Genoa non aveva nulla da chiedere e la Lazio si giocava la Champions: una squadra giocava per onor di firma e l’altra si batteva per un risultato. Certo è che qualcuno ha chiamato in causa questi tesserati e ora loro saranno in grado di dare le loro spiegazioni. Ieri ho sentito un comunicato della Lazio che sottolinea come i tesserati non siano considerati responsabili di nulla, questo è parzialmente corretto: nella Giustizia Sportiva non c’è distinzione tra indagato e persona informata sui fatti o testimone non assistito e che deve obbligatoriamente dichiarare quel che sa senza potersi avvalere della facoltà di non rispondere. Quando viene chiamato qualcuno viene chiamato perché utile ai fini dell’indagine: che lo sia perché implicato o perché informato sui fatti poco cambia. Voglio aggiungere che qando ci fu lo scandalo scommesse del 2004 io convocai un giocatore che sapevo assolutamente estraneo alla faccenda, ma lo chiamai solo per chiedergli un parere e le sensazioni provate. Gli dissi che poteva chiaramente dire di essere stato chiamato unicamente per raccontare l’aria che si respirava… Quindi ecco Mauri dovrà solo chiarire la propria posizione e secondo me ci riuscirà tranquillamente».

Quel che resta da capire è cosa ne sarà del campionato italiano. Queste nuove audizioni potranno sconvolgere la classifica e mettere a rischio le competizioni europee per le squadre coinvolte? «Secondo me entro la fine di Maggio saremo davanti al giudice di Primo Grado. Ora si indaga sugli atti della Procura di Cremona e intanto si chiuderà quella fase, in attesa di altri atti. Questi tempi sono doverosi perché vanno rispettate le scadenze per le iscrizioni alle competizioni Uefa, anche se il Primo Grado non fa testo. Però tra Primo e Secondo Grado i tempi sono molto ristretti, la commissione ha una celerità invidiabile: sull’efficienza della Commissione Disciplinare Nazionale non c’è davvero da discutere. Quindi ritengo che entro metà Giugno si arriverà alla sentenza definitiva, almeno per quel che riguarda la giustizia calcistica e con questo grado si potrebbero eventualmente influenzare le iscrizioni alle coppe, lo abbiamo visto in Turchia col Fenerbache. Certo sarebbe divertente… C’è chi ha pronunciato il termine ‘etico’ un milione di volte nelle proprie interviste e se poi dovesse venire sanzionato per un ‘principio etico’ sarebbe davvero divertente…» Dobbiamo aspettarci clamorosi risvolti in poche ore? «A me è arrivata voce che entro fine mese qualche sorpresa ci sarebbe stata…»

Bisogna comunque fare distinzione tra le varie Procure? «Ricorderete che Bari non rimase molto bene quando Cremona si appropriò di un indagato, andando poi a scoprire il filone di Bari. La Procura Federale oltre fare un calendario non può fare, poi certo se interviene la Procura Ordinaria, magari per bloccare alcuni interrogatori per non rischiare che l’indagine si bruci, tutto si ferma».