BOLOGNA, DI VAIO: “Con Zarate potevo essere più corretto, ora devo fare tre gol alla Roma”

BOLOGNA DI VAIO – Le parole di Marco Di Vaio a Radio Manà Manà:

 “A Bologna mi trovo bene e voglio concludere la mia carriera qui. Sono amato ed apprezzato dalla gente, la piazza fa sentire bene sia me che la mia famiglia”.

Molto amato anche grazie ai gol che portano il Bologna alla vittoria. “Con la Lazio ho segnato due gol, ora mi tocca farne tre alla Roma. La cosa non mi dispiacerebbe. Diventerei anche il capocannoniere. Anche perché segnare alla Roma è molto più bello che segnare alla Lazio”.

E proprio sulla partita con la Lazio aggiunge. “Con Zarate potevo essere più corretto. Anche solo per il fatto che ho la fascia di capitano. Devo essere più bravo a gestire queste situazioni, mi dispiace per lui e per tutta la gente che ha visto questo spettacolo”.

Sulle parole di apprezzamento di Totti dice: “Ringrazio Francesco per ciò che ha detto. Lui è un grande giocatore ed ho apprezzato molto le sue parole, perché la situazione qui a Bologna è delicata e quindi noi calciatori ce la stiamo mettendo tutta per fare bene. Mi auguro che i problemi societari si risolvano presto, sia per la squadra che per la gente che è molto legata alle vicende calcistiche. Gianni Morandi? Ogni tanto viene al campo di allenamento, soprattutto da quando è diventato presidente onorario. E’ un personaggio molto positivo, un uomo per bene. E’ famoso ma molto alla mano. La domenica non si perde una partita, ha anche organizzato due serate con noi a cena a cantare e parlare di calcio”.

Sul suo futuro. Tornare alla Lazio? Due tre anni fa, nel periodo di Genova, avevo avuto dei contatti con la società, ma alla fine non si è concluso nulla. Non credo che questo sia stato preso bene dal presidente Lotito. Un mio ritorno a Formello lo vedo molto difficile. Anche perché ribadisco che a Bologna mi sento a casa”.

Una carriera che ha visto Marco cambiare molto spesso maglia. “Ho fatto parecchi viaggi importanti, è stato bello ma abbastanza faticoso, ho sempre dovuto costruire da capo tutto ciò che avevo creato. Questo mi ha aiutato nella crescita. Qualche sassolino nella scarpa, però, mi è rimasto: credo che meritavo di essere trattato meglio. Il sassolino più grande? Forse non essere riuscito ad esprimermi al meglio con la Lazio e è chiaro che avrei voluto giocare molto di più con la maglia biancoceleste, ma il destino non ha voluto così. A quel tempo, spazio per un attaccante giovane ce n’era poco. Sono andato via con l’intenzione di tornare ma questo non è avvenuto e non credo avverrà più”.