FASCETTI: “Se Luis Enrique fosse italiano lo avrebbero licenziato. Terzo posto? Lazio favorita”

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A Radio Sport 24 è intervenuto Eugenio Fascetti, ex allenatore del Bari in serie A, che ha parlato del difficile momento dei galletti e ci ha dato le sue opinioni sull’attuale situazione in serie A, con particolare attenzione per i volti nuovi della panchina in Italia. Si parla di giovani come Stramaccioni e Luis Enrique, che da nuove leve stanno provando a rivoluzionare il calcio italiano: “Su Stramaccioni aspetterei un po’, perché dopo tre partite è difficile giudicare il lavoro di un allenatore. Non basta essere preparati per svolgere il difficile ruolo di allenatore, ci sono tante sfaccettature da tenere in considerazione. Preferirei valutarlo quando subentreranno le vere difficoltà, giudicarlo adesso sarebbe da presuntuosi“. Una stoccata invece al mister spagnolo della Roma: “Luis Enrique se fosse stato italiano sarebbe già a casa a quest’ora. Quando vedo una fase difensiva di questo tipo rabbrividisco, è come se a pallavolo uno non murasse mai; mi fa piacere per lui perché comunque va avanti ed è sostenuto da una società seria, per ora i risultati gli danno parzialmente ragione e spero che alla fine possa anche sistemare questo aspetto che non va“.  Sulla lotta per il terzo posto il tecnico si mostra scettico, non vede una vera e propria favorita: “Il Napoli è parecchio indietro e non mi sembra sia in un momento felice, probabilmente sta pensando già alla finale di Coppa Italia. Le altre sono tutte troppo altalenanti, nessuna di loro mi convince. Se dovessi sceglierne una direi Lazio, ma solo perché ha più punti in classifica“. Fascetti è stato il primo allenatore di Cassano ed esprime le sue speranze affinché il suo pupillo venga chiamato da Prandelli per Euro 2012: “Non capisco quale sia il rischio di convocare Cassano, mancano ancora tre mesi agli Europei e lui tra l’altro è anche più riposato degli altri. Quindi non vedo perché non dovrebbe convocarlo, spero che alla fine decida di chiamarlo“. Un parere anche sul campionato cadetto, che è tornato a livelli di competitività non solo tecnica ma anche mediatica: “La Serie B mi piace, anche a livello di spettatori sta migliorando tantissimo. A livello tecnico credo che il Torino sia una spanna sopra tutte le altre, mentre per l’altro posto in palio è bagarre. C’è il Verona che è forte ma inesperto e il Pescara che palesa tutti i pregi e i difetti delle squadre di Zeman. Credo sarà un campionato incerto fino alla fine“.