Milan, Mihajlovic: “Tutti con Balo, ma si deve aiutare da solo”

Sinisa Mihajlovic, allenatore del Milan
Sinisa Mihajlovic, allenatore del Milan (getty images)

NOTIZIE MILAN – Giornata di vigilia oggi in casa Milan, con i rossoneri che domani saranno impegnati a Verona contro il Chievo nel “Lunch Match”, una partita che oggi Sinisa Mihajlovic ha presentato in conferenza stampa. L’attenzione di tutti però era concentrata su due altri fattori, la permanenza in rossonero del tecnico serbo e Mario Balotelli. Questi i passaggi salienti della conferenza:

Sul rapporto con Berlusconi: “Il nostro rapporto è sempre buono, ieri abbiamo parlato di calcio, come è naturale. Abbiamo parlato di Sassuolo e della partita di domani, è stato un’incontro sereno. Le mie parole di ieri a quel tifoso? Una risposta normale. Io ho un contratto e lo voglio rispettare, ma come tutti gli allenatori dipendo dai risultati, vedremo a fine anno cosa farà la società. Io sono stato chiaro settimana scorsa, non voglio lasciare il Milan a fine anno. Io comunque so bene com’è il calcio, sono sereno e vado avanti. Avete già fatto troppe polemiche e fraintendimenti. Per fortuna che ho questo carattere. Lo dico con serenità, mi avete fatto più domande su Berlusconi che sulla squadra e secondo me non è sano. So che è successo anche con i tecnici precedenti, Allegri, Seedorf, Inzaghi. Io posso solo dirvi, come sempre, che io e tutti gli allenatori dipendiamo dai risultati. Sono nel calcio da 30 anni, solo qui siete così fissati con il Presidente. Il nostro rapporto è sereno e tranquillo, ci siamo salutati e anche baciati. Un incontro sereno”.

Su Balotelli: “Io penso che Balotelli come condizione è quasi pronto, non lo è da un punto di vista psicologico. Si allena da due mesi, fisicamente è a posto. Deve crescere di testa, ma quello è sempre stato il suo problema. Fisicamente sta bene. Come lo stesso Menez gli faccio delle richieste e le eseguono una volta su 4/5 e questo non ce lo possiamo permettere. Jeremy più per una questione fisica, Mario invece perchè non si concentra, soprattutto in fase di non possesso. Entrambi ci devono dare molto di più. Le mie scelte sono sempre per il bene del Milan, al di là dei nomi dei giocatori. Una crescita mentale? Questo dipende da lui, noi qui siamo tutti pronti ad aiutarlo, ma deve aiutarsi prima da solo. Deve cercare di essere più presente quando gioca. Non gli chiediamo tante cose, ma quando è in campo le deve fare, altrimenti soffre tutta la squadra”.

Il cambio di modulo: “Se dovessimo cambiare comunque scenderà in campo solo chi sta bene. Il 4-3-3 lo abbiamo fatto per un po’ di partite dopo Napoli e non è andata male. I moduli contano fino a un certo punto, guardate la partita di ieri della Juve. E’ una squadra che gioca con lo spirito che ogni allenatore vorrebbe vedere. Giocano bene o male, non importa è sempre una squadra. Come atteggiamento sono sempre davanti a tutti, non per caso nessuno gli segna da non so quanti minuti e sono primi in classifica. Quando vedi Mandzukic che fa una scivolata da terzino con l’Atalanta in vantaggio due a zero capisci molte cose”